In questo articolo analizziamo gli indicatori relativi al comfort termico
La norma UNI-EN-ISO 7730:2006 definisce il comfort termico come:
“Quella condizione mentale di soddisfazione nei riguardi dell’ambiente termico”.
Riguarda una serie di fattori in cui la maggior parte delle persone si sente bene.
I fattori che determinano la qualità dell’ambiente termo-igrometrico in uno spazio confinato sono principalmente riconducibili a:
• caratteristiche termiche degli elementi di confine (l’involucro edilizio)
• sorgenti di calore e di vapore presenti all’interno
• clima esterno
• caratteristiche dell’impianto di climatizzazione
• attività svolta
Per raggiungere adeguati livelli di comfort termico è necessario quindi:
Lo scambio di calore tra il corpo umano e l’ambiente si verifica principalmente in tre modi, in particolare attraverso:
• radiazione
• convezione
• evaporazione
L’ambiente interno termico è influenzato sia da fonti interne sia esterne.
Fonti di calore comuni:
• attrezzature elettriche (quali luci o computer)
• radiazione solare
• presenza umana
Comuni fonti di freddo:
• ponti termici nelle costruzioni • superfici delle finestre
• pareti male isolate
Tutte queste fonti influenzeranno la percezione umana dell’ambiente e quindi il livello di comfort.
Il comfort termico si riferisce alla sensazione percepita sul corpo umano come risultato dell’effetto di fonti di calore e fredde nell’ambiente.
Il comfort termico è principalmente influenzato da sei fattori variabili, che sono necessari per mantenere un sano equilibrio al fine di sostenere la soddisfazione degli occupanti con l’ambiente circostante.
1. Temperatura dell’aria una componente comune di comfort termico; può essere facilmente influenzata tramite riscaldamento e raffreddamento passivo e meccanico.
2. Temperatura media radiante la temperatura media ponderata di tutte le superfici esposte in una stanza. In combinazione con la temperatura dell’aria, permette di definire la temperatura operativa che è il componente più importante del comfort termico.
3. Velocità dell’aria ( o flusso dell’aria) quantifica la velocità e la direzione dei movimenti d’aria nella stanza. Rapide fluttuazioni nella velocità dell’aria potrebbero comportare reclami.
4. Umidità (o umidità relativa) è il contenuto di umidità dell’aria. Livelli troppo alti o troppo bassi di umidità possono indurre il disagio.
5. Abbigliamento la quantità di isolamento aggiunto al corpo umano. Livelli di abbigliamento cospicui riducono il calore perso attraverso la pelle e abbassa la percezione di comfort percepito della temperatura dell’ambiente.
6.Livello di attività fisica (anche chiamato calore metabolico) ha un’influenza sulla quantità di calore prodotto dal corpo umano e quindi anche nella percezione dell’ambiente caldo o freddo.
Il comfort termico è strettamente correlato con l’utilizzo efficace ed efficiente delle risorse energetiche ed ambientali locali. Oggi quando PROGGETTIAMO NUOVI SPAZI si tende a realizzarli in modo che mantengano o migliori la qualità della vita degli occupanti, utilizzando in modo razionale energie e risorse e dando priorità al controllo micro-climatico degli ambienti.
Si valutano dunque soluzioni tecnologiche che non solo diminuiscono i consumi energetici, ma che anche generino condizioni ambientali favorevoli al benessere termico delle persone.
Molte sono le cose che si potrebbero scrivere, dal momento che l’argomento sul benessere termico è vastissimo. Il consiglio è ovviamente quello di affidarsi sempre all’esperienza di chi è da anni nel settore del benessere e che ha sviluppato dei sistemi specializzati , una figura come Bioclimatek che possa consigliarvi e valutare assieme a voi la soluzione migliore.
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